Leggi l'Anteprima

Gli Occhi
del Re

Figlio scelto

Immergiti nella storia che voglio raccontarti, lasciati cullare dalle parole come fossero le onde di quelle antiche acque che ho descritto. Permetti loro di trasportarti in quel mondo lontano, così diverso da quello che conosci eppure così familiare.

Ascolta l'eterna voce del mare narrare di una tragedia densa di gioia e dolore, di amicizia e lotte interiori, di prove da superare e scelte mai semplici da affrontare.

Scopri quanto amore può nascere dall'odio e quanto dolore costi un atto d'amore. Leggi delle vittorie e dei fallimenti, dell'onore e dei tradimenti, di eroi mai perfetti e cattivi mai malvagi.

Impara che gli occhi, solo gli occhi rivelano l'animo di un uomo, mai del tutto giusto, mai del tutto corrotto.

Sono Giulia Nurchis e “Gli occhi del Re: Figlio scelto” è il mio romanzo d'esordio. Un romanzo di vita, di crescita, ambientato in un mondo fantastico permeato dalla cultura greca.

Leggi Subito

Sinossi

A soli otto anni, Aighas aveva perso tutto. L'odio e il dolore che provava sembravano eterni, senza fine, destinati a consumarlo nelle lunghe notti passate a piangere, a sognare della madre uccisa dal padre davanti ai suoi occhi.
Ma così non è stato.

La forza d'animo, il coraggio, l'aiuto delle persone che ha incontrato e a cui si è legato gli hanno permesso di crescere, di andare avanti nonostante tutto.
Presto ha imparato che il sangue non crea legami indissolubili, che gli affetti si possono scegliere e vale la pena lottare, sacrificarsi per essi nonostante il dolore e la sofferenza. Nella seconda occasione che gli è stata concessa, Aighas è riuscito a costruirsi una nuova vita con una nuova famiglia e il suo cuore è tornato a battere non più per rabbia ma per amore, nonostante le cicatrici impresse nel suo animo ancora lo feriscano.

Aighas sarebbe capace di qualsiasi cosa pur di non perdere quegli affetti così profondi, così faticosamente conquistati, ma la vita è testarda, spesso crudele: le scelte che impone non sono mai semplici e distinguere il bene dal male non è mai immediato come potrebbe sembrare…

Perché Merita di Essere Letto

Perché è un libro che parla di crescita, amore, amicizia, di come sia sempre possibile sfuggire alla disperazione con le proprie forze e il sostegno di chi ti ama. È un racconto che fa soffrire, fa emozionare, fa piangere e fa ridere. È un libro completo che parla di una vita lontana nel tempo eppure estremamente vicina a noi, dove i personaggi, ciascuno con le proprie peculiarità, sono eroi mai perfetti e cattivi mai malvagi.

A Chi è Rivolto

Il romanzo è consigliato a tutti gli amanti del genere fantasy-storico, ma non solo. Il libro si occupa principalmente di indagare i sentimenti, scavare nelle emozioni più belle e violente. Nonostante vi siano anche elementi epici, questi faranno solo da contorno alla crescita interiore del personaggio.

È sconsigliata la lettura ad un pubblico troppo giovane o fortemente impressionabile in quanto sono presenti scene di violenza e di sesso esplicito.

Scheda riassuntiva

Anno di pubblicazione:
Settembre 2020

Formati disponibili:
EBook, copertina flessibile, copertina rigida.

Genere del libro:
Fantasy-storico, romanzo di formazione.

Ambientazione della storia:
il romanzo è ambientato in un mondo e in un'epoca ispirata all'antica Grecia.

Stile e tempo del racconto:
la storia è descritta in prima persona e racconta la vita del protagonista fin dalla sua infanzia.

Commento personale:
I lettori hanno dimostrato di apprezzare particolarmente lo stile, la trama, le descrizioni, l'accuratezza storica dell'ambientazione e la realisticità dei personaggi.

Personaggi Principali

  • Aighas dell'Ergeseneo

    Figlio rinnegato di un re violento, Aighas conserva le caratteristiche tipiche di un'infanzia costellata da traumi. Ha una sete famelica di giustizia, ma allo stesso tempo è incline a scatti d'ira. I legami che riesce a stringere nella nuova casa in cui si trova costretto a vivere lo aiuteranno a superare il passato e a costruirsi una nuova famiglia.
    Viene chiamato Luponero per l'enorme lealtà che riserva verso la sua famiglia adottiva, in particolare nei confronti del principe Salai e del primo guerriero Sairor.

  • Salai dell'Ergeseneo

    Erede al trono dell'Ergeseneo, Salai sembra essere il classico principe viziato. Consapevole del suo ruolo futuro, superbia e alterigia sono in realtà la maschera per nascondere la paura e l'insicurezza che prova.
    Figlio di un sovrano severo e distaccato, riconosce nel primo guerriero del re, Sairor, una figura paterna che lo guiderà nel percorso verso l'età adulta.
    Lealtà, onore e disciplina sono le qualità che lo contraddistinguono, insieme ad un grande senso di amicizia nei confronti di Aighas che vede più come un fratello che come un compagno d'armi.

  • Kamia dell'Ergeseneo

    Figlia di re Eiro e della regina Elaira, Kamia cresce in un mondo fortemente maschilista. L'istruzione che riceve è limitata alle arti femminili, indispensabili per la ricerca di un marito, ma nulla di più.
    Unico obiettivo in quanto principessa, sarebbe quello di andare in sposa ad un re o ad un nobile scelto per lei da suo padre. Si accorge ben presto che la società in cui vive la limita grandemente e l'amicizia con Aighas renderà ancora più inaccettabile la sua condizione.
    Certo, non si può cambiare il mondo, ma con un po' di astuzia, alcuni problemi possono essere aggirati.

  • Sairor dell'Ergeseneo

    Primo guerriero di re Eiro, Sairor è un combattente formidabile e un uomo d’onore. L’amore per la giustizia e il suo sangue freddo lo hanno reso famoso nei regni del mare come un guerriero temibile e al contempo affidabile.
    Nonostante la sua maestria nell’arte della guerra, Sairor è capace di grande affetto soprattutto verso Aighas e il principe Salai, che tratta come fossero i suoi stessi figli. Sairor è il padre che Aighas non ha mai avuto, la famiglia che ha perso e per la quale sarebbe disposto a rischiare qualsiasi cosa.

  • Ikaride di Merimnissa

    Principe ereditario del regno di Merimnissa, Ikaride è un uomo dalla personalità bizzarra e scostante. La mente acuta, il grande talento nel manipolare le persone sono doti che mette in pratica solo per divertirsi e trarne un profitto concreto.
    Ha un rapporto difficile con suo padre; il totale disinteresse di Ikaride per le questioni politiche e il suo smisurato egoismo lo rendono un erede problematico.
    L’unico che sembra capire cosa gli passi per la mente è Sairor. Benché i due abbiano questioni in sospeso, lui è l’unica persona alla quale Ikaride pensa prima che a se stesso.

  • Il Re dagli Occhi Verdi

    Poco e nulla si sa del re che governa i popoli barbari che abitano le terre lontane dal mare.
    È apparso improvvisamente ed è riuscito ad unire le tribù del nord sotto il suo comando, creando in poco tempo un terribile esercito.
    Nessuno conosce il suo nome, il suo aspetto o sa da dove venga con precisione. La maschera di gesso bianco che indossa costantemente nasconde alla vista ogni lineamento del suo viso a parte gli occhi. Quegli occhi verdi iridescenti che sembrano leggere la mente di chiunque si perda ad osservarli. Quegli occhi che, dicono, rivelino la sua natura divina...

Recensioni

  • È un'opera matura, ben scritta, un fantasy storico e al contempo romanzo di formazione, che affronta in modo impeccabile tematiche quali il fato e la volontà, come affrontare le difficoltà della vita e rialzarsi grazie alle proprie forze (e all'aiuto di persone fidate).

  • In 540 pagine l'autrice è riuscita a trasportarmi in un mondo antico fatto di credenze, tradizioni, tradimenti, amori e guerre. Lo stile di Giulia è meraviglioso. Non saprei nemmeno come descriverlo, ma posso assicurarvi due cose: la prima è che non vi annoierete mai. Nonostante la mole, infatti, il libro risulta scorrevole e interessante anche nelle parti più statiche, grazie alle quali l'autrice ci porta nelle profondità dei sentimenti del protagonista, Aighas, che è anche il narratore.

  • Il minuzioso lavoro di documentazione operato dall'autrice e il linguaggio da lei scelto consentono al lettore di proiettarsi immediatamente nell'universo della sua storia.

  • È una storia di legami indissolubili, di segreti da mantenere, di contrasti da gestire, amori da reprimere e forza da dosare, un concerto di alleanze, presagi, cambi di rotta ma soprattutto una storia bellissima di due ragazzi che sanno essere legati sempre e comunque ponendo l'amicizia al centro di tutto.

  • È una storia da scoprire e gustare pian piano ma che divorerete senza nemmeno accorgervene, grazie alla sua fluidità. I personaggi sono caratterizzati molto bene e ciascuno di loro ha il suo linguaggio inconfondibile.

  • L'ambientazione è costruita benissimo ed estremamente verosimile. Usi e costumi cambiano da luogo a luogo. A seconda della classe sociale e dell'istruzione che è stata loro impartita, le persone hanno convinzioni diverse di ciò che è giusto e sbagliato. Tra i temi affrontati troviamo infatti quelli dell'emarginazione e dell'intolleranza verso altri popoli e culture, dell'omosessualità, dell'amicizia e della lealtà verso il proprio regno e la propria famiglia.⠀

  • Gli occhi del re è un romanzo in cui la sua autrice, Giulia Nurchis, mischia elementi fantastici e influenze che arrivano direttamente dall'antica Grecia. Difatti, troviamo il libro completamente impregnato della cultura e della mitologia classica: toponomastica, nomi dei personaggi, ogni cosa è creata ad arte per sembrare che provenga dal mondo antico.

  • Descrizioni finemente approfondite dei luoghi, ti portano ad essere una presenza invisibile alla scena, uno spettatore silenzioso, ansioso di conoscere i risvolti, gli intrecci dei rapporti tra i protagonisti che iniziano e si consolidano andando avanti nella lettura.

  • Se non sapessi con certezza che questa autrice è un'emergente non lo avrei mai detto. Un libro che mi ha catturata tra le sue pagine e che ha smosso in me sentimenti diversi e lo ammetto ho versato anche qualche lacrima soprattutto sul finale!

  • Leggerlo è davvero un piacere e credetemi se vi dico che è impossibile scollarsi dalle pagine!

  • Lo stile di scrittura è semplice e davvero lineare, unico nel suo genere. Non dovete farvi intimorire dal grande numero di pagine perché scorreranno che è una meraviglia anzi, dopo quello che succederà, ne vorrete ancora di più!

Estratti

  • «(...) Lo sai che i tuoi avi e i miei si sono dati guerra per anni? Se diventassi davvero il mio primo guerriero insulterei tutti gli uomini e le donne che hanno avuto lutti a causa della tua famiglia.»
    Feci caso solo in quel momento alla diversità del nostro aspetto. Riconoscevo i suoi tratti in tutti quelli delle persone libere che avevo incontrato nell'isola fino a quel momento. Era robusto, bruno di capelli, con la pelle ambrata, grandi occhi color bronzo e lievemente rivolti verso il basso. Le mascelle perfettamente scolpite e le labbra carnose facevano in modo che nessuno potesse discuterne la paternità. Io, invece, col mio viso dalle forme taglienti, gli occhi azzurri e affilati, la pelle olivastra e la corporatura più asciutta, spiccavo tra tutti gli abitanti. Avrei potuto riconoscermi solo negli occhi di altri stranieri o di schiavi.
    «Io non ho più una famiglia», dissi accarezzando i petali del fiore che mi era rimasto tra le dita, «se qualcuno dovesse offendersi per i miei occhi, potrei spiegare che quelle morti non furono colpa mia.»
    «Che assurdità…» rispose sbuffando e voltandosi dall'altra parte.
    «Se tuo padre mi ha voluto, allora forse non è così importante…»
    «Mio padre ti ha preso solo perché tuo fratello lo ha implorato.»
    «Ma poteva tenermi anche come servo.» Salai iniziò a spazientirsi ed incrociò le braccia, «Non mi interessa perché lo ha fatto.» Il vento iniziò a cambiare, divenne più fresco mentre il sole calava alle nostre spalle. Strinsi le gambe al petto e appoggiai la fronte alle ginocchia perché il respiro mi riscaldasse. Rimanemmo in silenzio per un po' mentre pensavo a quello che ci eravamo appena detti. «A me piacciono i tuoi occhi», dissi.

    Capitolo II - Fiori blu
  • «Diventare uomini non significa seguire le orme dei propri padri, significa mettere da parte i giochi di bambini, affrontare ciò che la vita ci manda contro, compiere scelte difficili che portano a difficili conseguenze e saperle affrontare sempre a testa alta. Niente di tutto ciò ha a che vedere con il matrimonio o l'avere figli. Non è nemmeno indispensabile avere un padre e una madre, per avere una guida non occorrono legami di sangue. Si tratta di scelte, sempre e solo scelte. Questa è la ragione per cui non esistono veri uomini o eroi, ma solo persone che cercano di fare del loro meglio per essere felici e resistere a questa vita. Lo stesso discorso vale per le donne. Non so a cosa pensasse Egor quando parlava di sottomissione.»
    «La donna non si sottomette durante il sesso?» chiese Salai.
    «Salai, il sesso può essere molte cose. Può essere una punizione, un'umiliazione, un dovere, un lavoro, un semplice e piacevole passatempo, un modo per concepire... o l'espressione massima dell'amore. Dipende tutto da come viene vissuto, ma se pensassi che una donna venga definita da un rapporto sessuale con un uomo, bestemmierei. Sono le esperienze che ci fanno crescere, ci fanno cambiare, ma vale per tutti e per qualsiasi esperienza, non solo per il sesso.»

    Capitolo XXIII - Uomini e ombre
  • Spronai il cavallo oltre la strada, dove poteva correre senza impedimenti. Lo spronai veloce, sempre più veloce e mi parve di volare. Strinsi il suo ventre tra le cosce, spalancai le braccia al vento e gridai quasi commosso. Quella bestia sembrava mandata dagli dèi per dare pace al mio animo in fiamme. «Portami via, amico mio», dissi parlando alle sue grandi orecchie, «portami lontano dagli uomini, non voglio più vedere impronte umane sul terreno.»
    Ci allontanammo parecchio dalla città e dal palazzo. Oltrepassai le messi che c'erano a valle ed il piccolo lago, fino ad arrivare nel bosco ai piedi della collina più alta. Lo attraversai seguendo il sentiero battuto perché il mio nuovo amico non facesse fatica. Più ci addentravamo, più il percorso si stringeva e diventava impervio. Fui costretto a tenere un'andatura lenta finché non fummo nei pressi della cima.
    Scesi da cavallo, lo tenni per le briglie e lo guidai tra gli alberi. Mentre avanzavo, improvvisamente, il fitto della boscaglia si interruppe. Sulla cima non c'erano più alberi, ma solo un enorme spiazzo ricoperto d'erba al cui centro si stagliava una statua antica avvolta di edera verde. Le membra erano rovinate, il viso sfregiato; si intuiva che un tempo doveva essere una statua di pregiata fattura, ma ormai non si capiva neppure più se raffigurasse un uomo o una donna. Eppure quell'immagine mi fece tremare il cuore. Avevo scoperto un dio sepolto nel bosco. Non poteva essere una coincidenza che fossi arrivato davanti a quella statua, quel dio mi aveva condotto fino al suo cospetto.

    Capitolo V - Lupo nero
  • Presi il fagottino tra le mani e lo aprii. Quando vidi ciò che conteneva sentii una gioia profonda invadermi il petto e la gola, un calore immenso che portava via tutta la disperazione e la fatica di quei mesi, come un fiume che distrugge la sua diga e ne scaraventa in mare i resti. C'erano sei fichi secchi, due pezzi di gallette d'orzo e due di carne secca.
    Misi metà del cibo in bocca masticando tutto insieme mentre le lacrime iniziavano a scorrermi silenziose lungo le guance. Potevo solo immaginare ciò che aveva passato Salai sapendo di avere delle provviste e non poterle mangiare. Non so se al suo posto avrei resistito alla tentazione. Mi sentii estremamente fortunato ad essere insieme a lui, da solo non sarei mai riuscito a superare quei giorni.
    «È tutto ciò che è rimasto da quest'estate. Quando le scorte hanno iniziato a finire ho tenuto da parte questo per te», disse lui guardandomi mangiare ed io annuii continuando a masticare finché non riuscii ad inghiottire tutto.
    «Grazie», gli dissi con la voce rotta da un pianto disperato e felice allo stesso tempo. Quando hai poco più di niente, condividere ciò che resta è la dimostrazione più alta della grandezza degli uomini. Un gesto che neanche gli dèi, nella loro immortale perfezione, potrebbero mai capire.

    Capitolo XXII - Ciò che gli dèi non sanno

Illustrazioni

Interviste

  • _paroleintesta blog

    C’è un consiglio che vuoi dare a tutte le persone che stanno scrivendo un romanzo ma si vedono, purtroppo, tarpare le ali da parenti e amici?

    Vorrei dire che ci sarà sempre qualcuno pronto ad abbattervi, pronto a farvi rinunciare, a chiedervi “quando lo trovi un lavoro serio?”. Ma sta solo a voi capire se quello che state scrivendo è un lavoro valido o no. Lo potrete capire dalla passione che vi accompagna mentre scrivete, dal coinvolgimento totale con cui vi dedicate alla realizzazione del vostro progetto, lungi dalla volontà di diventare famosi o arricchirvi con esso.

    Ascoltate i consigli, ogni parere che vi viene dato e siate sempre umili, ma soppesateli attentamente: siete voi i giudici della vostra storia e se dubitate che i consigli offerti siano giusti per voi, anche se vengono da una persona che stimate o di cui vi fidate, trovate il coraggio di ignorarli. Nessun altro scriverà la vostra storia, nessuno può decidere della vostra vita e delle vostre scelte.

    Abbiate il coraggio di rischiare.

  • wordsoming blog

    I personaggi che hai plasmato presentano diverse sfaccettature di ciò che può essere considerato giusto o sbagliato (...). Qual è il concetto o messaggio che avevi in mente nel processo di costruzione della storia?

    L’idea di fondo era comunicare al lettore quanto questi due concetti siano aspetti estremamente labili (...) La società influenza le nostre concezioni, i nostri valori in nome di ciò che meglio e giusto per il suo funzionamento, ma non è detto che questo sia giusto o migliore in sé. (...)

    Ho inserito questa mia convinzione molte volte nel racconto, anche nel comportamento e nelle azioni dei miei personaggi. Spesso sbagliano, fanno scelte difficili, a volte discutibili, ma comprendendo la ragione dietro ogni azione, comportamenti assolutamente condannabili assumono sfumature più tenui.

    Occorre empatia per capire, non occhi per vedere, né orecchie per sentire; entrando con le parole nella mente del lettore credo che questo sia più semplice da mostrare.

  • Che libro mi (s)consigli? - Canale YouTube

    Come mai hai scelto la strada dell’autopubblicazione?

    Inizialmente immaginavo che prima o poi avrei sottoposto il mio libro ad una casa editrice, poi però ho scoperto che Amazon permetteva di pubblicare libri anche in formato cartaceo e questo mi ha convinto.

    Ho scelto questa strada perché per me era importantissimo mantenere il controllo del mio libro.
    Cederlo a qualcuno perché lo revisionasse mi sarebbe costato molto caro.

    Nonostante fossi conscia della mole di lavoro che mi aspettava tra la correzione e la revisione del manoscritto, alla fine, grazie anche all’aiuto di mio marito, siamo riusciti a fare un lavoro che reputo valido.

Biografia Autrice

Giulia Nurchis è nata a Cagliari il 10 febbraio 1993. Ha conseguito un diploma classico e una laurea magistrale in Relazioni Internazionali nel polo universitario di Firenze.

Trascurando le sue reali passioni a favore degli studi, per molti anni ha represso la sua indole artistica. Ma non ci si può nascondere in eterno e l'arte, anche se soppressa, trova sempre modo di fiorire.

"Gli occhi del re" è un libro che ha origini lontane, quando la scrittrice era bambina e fantasticava di draghi e cavalieri. La storia come la si può leggere oggi è molto diversa, influenzata dalla vita adulta dell'autrice, ma qualcosa, tra le righe, rievoca quell'antico mondo di una bambina che amava sognare.

Newsletter

Puoi eliminarti dalla Newsletter in qualsiasi momento cliccando sul link presente alla fine di ogni email che riceverai.